I dispositivi medici si rivelano superiori ai solari cosmetici
Per lungo tempo la protezione della pelle e la prevenzione dei rischi associati all’esposizione solare è stata appannaggio del mondo cosmetico. E’ una situazione comune a tutta l’Europa, Italia compresa, anche se i prodotti di fotoprotezione negli Stati Uniti, ad esempio, sono considerati dei salvapelle e non semplici cosmetici. Ma è necessario fare dei distinguo perché non siamo tutti uguali sotto il sole: alcuni soggetti a rischio devono prestare infatti particolare attenzione utilizzando fotoprotettori specifici e non semplici cosmetici per proteggere la pelle.
Una correlazione significativa è stata infatti riscontrata tra l’insorgenza della cheratosi attinica, malattia della pelle recentemente inclusa dal Ministero della Salute tra i tumori della pelle, e la protezione solare utilizzata: la cheratosi attinica è più frequente tra coloro che non hanno mai fatto uso di schermi solari chermi solari (39%) rispetto a coloro che ne hanno fatto un utilizzo costante (18%).
«Uno studio, pubblicato recentemente sulla rivista Annales de Dermatologie et de Vénéréologie, e condotto dall’Università di Farmacia di Nantes, ha dimostrato la superiorità del dispositivo medico Actinica in termini di efficacia e fotostabilità», commenta Ketty Peris, Direttore dell’Istituto di Dermatologia Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Gemelli di Roma.
Lo studio, condotto in vitro con l’aiuto di uno spettrometro a sfera di integrazione, ha comparato varie formulazioni di protezioni solari topiche cosmetiche vs dispositivi medici. La specificità di questo dispositivo medico è stata testata oltre che da test in vitro anche da studi condotti sulle categorie più a rischio come persone che avevano subito un trapianto d’organo immunodepressi dimostrando di prevenire efficacemente la cheratosi attinica rispetto ai solari cosmetici.
Per i soggetti a rischio è quindi consigliabile proteggersi con un dispositivo medico specifico: il rischio è infatti maggiore per i soggetti con il sistema immunitario compromesso (trapiantati, pazienti sottoposti a terapie con immunosoppressori, affetti da malattie reumatiche o da malattie infiammatorie croniche); persone fragili (anziani); soggetti con familiarità o che già presentano cheratosi attiniche o altri tipi di tumori cutanei non-melanoma e persone che trascorrono molto tempo all’aria aperta per motivi professionali o ludici.
Actinica rappresenta una novità assoluta nel mondo della fotoprotezione specifica nei pazienti a rischio. La sua formulazione contiene una combinazione di filtri UV chimici di ultima generazione, fotostabili con ampio spettro di assorbimento (UVA e UVB) e rientra nella categoria dei prodotti a protezione molto alta. Lo schema posologico e l’innovativo erogatore a dispenser consentono di applicare la corretta quantità di prodotto in modo semplice consentendo di evitare sprechi e contaminazioni di prodotto.
(fonte: italiasalute.it)